Riscoprirsi HO.RE.CA.

I punti di forza del mondo HO.RE.CA.

Nel settore HO.RE.CA. lavorare in un punto di consumo, qualunque sia la sua tipologia (bar, ristorante, pub, birreria, pizzeria), non vuol dire optare per un lavoro di ripiego, né tantomeno pensare di svolgere un compito semplice.

“Se avere cura di un cliente, trasformando la sua serata libera in un momento speciale, sia una cosa facile allora qualcosa sfugge davvero”.

Saper gestire, preparare un piatto o un drink, servire e vendere richiede non solo competenze più che adeguate ma anche una dose soddisfacente di passione per un lavoro che ti impegna, soprattutto nei momenti che per tanti vogliono dire relax e per chi opera vuol dire dare il massimo.

Questo articolo vuole essere un doveroso omaggio a tutti i lavoratori che, nonostante le difficoltà di un periodo storico fuori da ogni logica, hanno resistito aspettando che tutto tornasse, o meglio ritornasse, alla normalità.

Né possiamo dimenticare quella fetta importante di tessuto lavorativo che ha ceduto le armi per necessità di continuare a sopravvivere perché c’è una vita, una famiglia da portare avanti, e che, con tutta la delusione di chi avendo puntato sul settore, pur nelle sue lacune, ha pagato un conto salato nel dover cambiare i propri obiettivi.

Oggi il comparto perde tanti lavoratori capaci e necessita di tornare ad essere anzitutto attraente e motivante per chi deve scegliere cosa fare da grande, ma con professionalità e passione, i due elementi fondamentali per rendere il lavoro una esperienza ed uno stile di vita non certo fra i più comodi ma potenzialmente molto appagante.

Il settore ha bisogno di risorse umane… ma quanti imprenditori sono in grado di gestirlo con continuità e successo?

Mentre ho pensato a questo articolo mi sono detto che la formazione può fare tanto per dare alle nuove leve stimoli e conoscenze, ma ho riflettuto sul fatto che, oggi più che mai, accanto al cameriere, al bartender, al barista, al cuoco professionista bisognerà affiancare anche ottimi gestori/coordinatori perché senza colla i pezzi del mosaico, prima o poi, si perdono.

Il primo passo paradossalmente è scendere tutti di un gradino, ripensando a questo momento come una grande occasione per prepararsi alle nuove sfide (ognuno nel suo ruolo), formandoci, aggiornandoci, facendo tesoro di tutto questo per costruire una visione più solida, in grado di ospitare talenti e stimolarne la nascita di nuovi.

Servono giocatori ma altrettanti allenatori.

Le sfide del futuro quindi passano dalla capacità di sviluppare una nuova strategia dell’attenzione :

• nei confronti del nostro primo cliente, “i collaboratori presenti e futuri della nostra azienda”, che dovrà essere più attrattiva e motivante;

• nei confronti del consumatore in un mercato in cui il livello di competizione si arricchisce di nuove forme di servizio che di fatto saranno in grado di assorbire tutte le caselle vuote che trascureremo.

Il momento dell’indecisione è scaduto, ora è il momento di innovarsi, aggiornarsi, formarsi e lasciare che tutto questo permei ogni strato della nostra impresa chiamata punto di consumo. Se non ora quando…..

di Michele Scutari

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