L’anno 2021 vede l’avvio di un progetto innovativo quanto ambizioso nella città di Prato che coinvolge istituzioni, università, coltivatori e produttori.
Il progetto inizia dalla volontà dei soci del birrificio I Due Mastri, Cristiano Settesoldi e Iacopo Fabbri che dal 2009 producono birra artigianale utilizzando malto d’orzo italiano.
La volontà del birrificio adesso è di cambiare passo ed accentrare ancora di più sul territorio la ricerca di ingredienti e sviluppare lavoro ed opportunità di sviluppo.
Il primo passo è quello di coltivare orzo Laureate grazie al prezioso aiuto di un noto cerealicoltore di Prato, Paolo Colzi dell’omonima azienda agricola che si è messo a disposizione sposando appieno il progetto.
L’operatività del progetto trova campo, è proprio il caso di dirlo, nel progetto più ampio di Prato Circular City (PCC), progetto del Comune di Prato per promuovere la transizione della città verso l’economia circolare dove le figure di Valerio Barberis, assessore del comune di Prato all’Urbanistica e Ambiente e Benedetta Squittieri, assessore del comune di Prato al bilancio e sviluppo economico, ricoprono un ruolo fondamentale per la coesistenza di diverse realtà, private e pubbliche.
Ultimo player che menzioniamo ma non per questo meno importante è il PIN, polo universitario della città di Prato, realtà innovativa che unisce e collega tre mondi diversi: Ricerca e Servizi alle Imprese, Master e Corsi di Alta Formazione, Università, rappresentato dal Dott. Leonardo Borsacchi, ricercatore con pluriennale esperienza in economia
circolare e ricerca e sviluppo.
Il suo ruolo è quello di concretizzare ed intercettare le competenze sul territorio per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il progetto vede concretizzarsi il primo step con la semina dell’orzo per poi trasformarsi in malto d’orzo da utilizzare nella trasformazione in birra presso lo stabilimento di Via per Iolo a Prato.