“Luppolajo” è un parola italiana dell’ottocento che sta ad indicare il campo di luppolo.
È il nome che hanno scelto perchè descrive al meglio la loro filosofia produttiva: fare birra partendo dal lavoro nel campo.
In scena dal 2012 e frutto dell’iniziativa imprenditoriale di Enrico Treccani.
Dopo aver infatti maturato esperienze come homebrewer e degustatore, rimodulando il profilo dell’azienda agricola familiare, si è lanciato verso la birrificazione.
L’impianto è il cuore di un laboratorio dal quale escono ricette dalla multiforme ispirazione stilistica e dalla forte curiosità verso gli ingredienti locali.
Linea Stranger: Drink Drank Drunk (Hoppy Lager), Panda Tries Porn (Imperial Blanche), Smoking ganja in a police station is not a brilliant idea (Ganja Grodziskie), Uncle Kebab (Hazy IPA), Kafka Kefiah (DDH Tropical IPA).
Table Top: Bucolica (Kolsch), Gem Session, Mons Rubrus (Italian Grape ALE), Rosae (IPA), Calì (Imperial Stout), Castellana (Bitter Herb), Georgica (Blanche), Eneide (American Red IPA), Trena de Nadal (Winter ALE), Mantua (Pumpkin ALE).
Linea Cellar: Barley Wine Rum Barrel (Barrel Aged Barley Wine), Imperial Stout Valpolicella Barrel (Barrel Aged Imperial Stout), Imperial Stout Rum Barrel (Barrel Aged Imperial Stout), Tripel Brandy Barrel (Barrel Aged Belgian Tripel).
