Birradamare

Parlare di questo birrificio è un po’ come parlare dell’evoluzione della birra artigianale in Italia.

Tutto comincia nel 2004 con l’amicizia tra Elio Miceli e Massimo Salvatori che, dopo buona birra bevuta insieme, iniziano a produrla a livello “casareccio”, siamo nella fase dell’homebrewing; nel giro di un anno fondano la società Birradamare ed aprono ad Ostia il loro brew pub a cui danno il nome BOA, acronimo di Birrificio Ostiense Artigianale.
L’incontro con il mastro birraio Ioan Bratuleanu allarga il loro raggio d’azione: aumenta e si diversifica la produzione. Sull’onda del successo delle loro birre, nasce la decisione di aprire un vero e proprio birrificio artigianale, a pochi km dal BOA, a Fiumicino, e siamo nel 2010. Ancora 2 anni ed un’ultima ed importante trasformazione, Birradamare diventa società agricola, quindi un birrificio agricolo artigianale: il 70% dell’orzo utilizzato per brassare proviene dalle piantagioni di Maccarese e Parco di Vejo, prese in affitto dal birrificio. In meno di 10 anni, come vedete, Birradamare racconta la storia della birra artigianale italiana… artigiani si, ci dice Elio, ma sempre con un occhio attento alla comunicazione per far risaltare qualità e valori della nostra birra che si sintetizzano in 6 parole: artigianale, romana, integrale, autentica, schietta ed ironica.


E che sappiano comunicare è indiscutibile, già a partire dal nome che hanno scelto che, comunque lo si legga, per intero “birradamare” o spezzato “birra da amare” o “birra da mare”, trasmette il concetto di birre fatte con il cuore, con passione e divertimento, e, aggiunge Elio, con tutti i sacri crismi. Per produrre con metodi artigianali birra di qualità e senza compromessi, cioè integrale e non pastorizzata, prosegue Elio, amore e fantasia da soli non bastano, servono un forte legame con il territorio, un’attenzione maniacale nello scegliere e verificare la provenienza degli ingredienti, servono competenze, esperienza, macchinari d’avanguardia e processi produttivi rigorosi e controllati. Questa, dichiara Elio, è la filosofia produttiva che ci consente di trasformare i nostri buoni propositi in produzioni d’alta qualità, costanti nel tempo e prive di difetti. E aggiunge: oggi le nostre birre sono distribuite in tutta Italia ed esportate all’estero, soprattutto in Europa, negli USA, in Australia ed in Giappone, a dimostrazione che la strada intrapresa di produrre birre con il cuore e senza “compromessi” ha ripagato i nostri sforzi, il nostro impegno ed i nostri sacrifici.
Fra birre prodotte tutto l’anno e stagionali, sono ben 18 le birre di Birradamare, proposte
in bottiglie da 33 e 75 centilitri ed in fusto, brassate con ricette classiche e ricette ardite e non convenzionali ma tutte contraddistinte dal carattere di semplicità, schiettezza e genuinità che identifica il birrificio di Fiumicino. Illustrarle tutte è impossibile, di certo non mancherà modo di parlarne, ci limitiamo a citarle. Le bionde:  ’na biretta Chiara, pils, Birra Roma bionda, lager, Weisse (prodotta a giugno), Onda Bionda, hell bock (prodotta a febbraio), ’na Bio, lager biologica; le ambrate: ’na biretta Rossa, bock, Birra Roma ambrata, marzen, Kuasapa, apa, (prodotta a luglio), Raaf, rauch, (prodotta a settembre), Kastagna (prodotta ad ottobre); le scure: ’na biretta Nera, schwarz, (prodotta a maggio), Shock, strong belgian ale, (prodotta a gennaio), Nat, doppelbock, (prodotta per le festività natalizie), Shockwood, barley wine, (prodotta ad agosto), Cacao Cocoa, chocolate porter, (prodotta ad aprile); le insolite: LaZiaLe, ale, (prodotta a marzo), Wild Yeast, sour ale, (stagionale), Bifuel, birra/spumante (prodotta a novembre).
Ci piace soffermarci su Raaf e Shockwood.
Raaf g.a. 6% vol.
Birra ispirata allo stile Rauch la cui caratteristica è il netto sentore di affumicato derivato dall’essiccazione di alcuni malti con fuoco di torba. Il suo corpo è deciso, morbido e vellutato; di colore ramato, non particolarmente luppolata e con una schiuma fine, ben si abbina con carni alla brace, pesci e affettati affumicati e formaggi di media stagionatura.
Shockwood g.a. 10% vol.
Ispirata allo stile Barley Wine, ha una disponibilità limitata (ahi noi!). Il suo particolare tenore alcolico e la sua struttura, insieme alla complessità e lunghezza gustativa, fanno di questa birra un prodotto di elevato livello. A ciò viene aggiunto un adeguato riposo in bottiglia che la rende ancora più morbida, setosa ed intrigante. Questo “passito” di birra ha tendenza dolce e assenza di schiuma, si sposa egregiamente a dolci con frutta secca e cioccolato o a lunghe chiacchierate tra amici.

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