VELIER CONSIGLIA

Natale in arrivo, i regali da fare, le idee a volte mancano, le corse per negozi alla ricerca dell’ispirazione… che Natale faticoso!

Perché non farsi consigliare da chi sa suggerire doni sempre graditi come liquori e spirits?
Una bottiglia di amaro pregiato o un distillato di prestigio, sono ottimi cadeaux da fare a parenti, amici o colleghi e perché no, a sé stessi!

Villa Massa Amaretto – il liquore che nasce da sole mandorle siciliane

Lo storico marchio di Sorrento Villa Massa affianca al Limoncello, prodotto fin dal 1991 con i limoni IGP di Sorrento, il nuovo Amaretto, un liquore di mandorle morbido ed equilibrato, prodotto con mandorle di alta qualità provenienti dalla Sicilia.

Per Villa Massa Amaretto sono state infatti selezionate mandorle siciliane cresciute su terreni vulcanici molto fertili e caratterizzate da un guscio spesso e legnoso che protegge la mandorla dall’esterno, preservando anche il sapore e l’aroma intenso del frutto.

Le mandorle macerate vengono infuse in acqua e miscelate con acqua e zucchero. Senza coloranti e conservanti aggiunti.

La bottiglia trasparente esalta il liquido ambrato e l’etichetta è pensata per portare il bevitore in un giardino di mandorli in fiore. Un Amaretto per consumatori attenti alla qualità e alla ricerca di prodotti con ingredienti veri e naturali.

Tasting Notes & Serve
Un liquore deliziosamente dolce e morbido, caratterizzato da note di marzapane al naso e un retrogusto intenso e duraturo di mandorla. Al palato si avvertono note di vaniglia, ciliegia e cacao e, grazie a una gradazione di 30%, la dolcezza e i sapori di mandorla amara sono perfettamente bilanciati. È consigliato il servirlo con ghiaccio come digestivo.

Amaraliquore amaro di arancia di Sicilia

Amara è prodotto in maniera del tutto artigianale, attraverso sette infusioni delle scorze della migliore arancia rossa di Sicilia Igp.

I frutti provengono da aranceti che posano le proprie radici sul terreno lavico delle pendici dell’Etna a pochi chilometri da Catania. Vulcanico è anche il suolo da dove sgorga l’acqua di fonte, elemento fondamentale per donare equilibrio ad Amaro Amara.

All’estratto di scorza si aggiunge un’infusione di erbe aromatiche dalla formula e dosaggio segreti e infine lo zucchero. Ogni small batch di Amara viene imbottigliato senza l’aggiunta di additivi o coloranti.

Tasting Notes & Serve
Amara è un liquore dalle note amaricanti, ideale sia come aperitivo servito con ghiaccio che come digestivo proposto liscio e servito freddo. È un ottimo ingrediente per la miscelazione, ad esempio dello Spritz.

Per apprezzarne al meglio gli aromi, il cocktail ideale è l’Amara Ginger: 40 ml Amara, 60 ml Slavcek spumante metodo classico Vicorija, 20 ml Fever-Tree Ginger Ale, da preparare in bicchiere colmo di ghiaccio e guarnire con zenzero fresco, scorza di arancia e ramoscello di timo.

FOCUS
Alle pendici dell’Etna si estendono ettari di agrumeti, orgoglio dell’antica tradizione contadina. Qui, grazie alla natura del terreno e alla forte escursione termica, crescono le famose Arance Rosse di Sicilia IGP.

Amara è un progetto ambizioso di grande legame con il territorio, che ha anche l’obbiettivo di salvaguardare il patrimonio agricolo dell’Etna in un’epoca dove gli agricoltori spesso si arrendono, abbandonando le terre, pressati dalle politiche sui prezzi che rendono la produzione delle arance insostenibile economicamente.

Sgrappa – la grappa irriverente, libera e anticonvenzionale

Rivoluzionaria, nata con la volontà di proporre in modo radicalmente diverso, originale e contemporaneo uno dei distillati più rappresentativi del Made in Italy, Sgrappa conferma ancora una volta la propria identità ribelle e versatile con due nuove proposte di drink: Espresso (S)martini, uno dei cocktail più apprezzati al mondo, e Caffè (S)corretto, iconica tradizione italiana amata trasversalmente da nord a sud.

Il carattere dirompente di Sgrappa – dichiarato in prima battuta dal design provocatorio della bottiglia e dall’ironico gesto artistico a firma di Maurizio Cattelan presente all’interno – invita così, ancora una volta, a scoprire un modo inatteso e attuale di gustare la grappa, acquavite con una storia ultracentenaria considerata lo “spirito” italiano per eccellenza e sinonimo nel mondo del buon vivere.

Sgrappa, infatti, è una grappa moderna che, prodotta artigianalmente in Piemonte, può essere assaporata liscia, ma raggiunge la sua massima espressione miscelata, grazie a un gusto pulito e leggero, dove ricordi di frutta e fiori bianchi si alternano a un finale schietto, lasciando emergere delicatamente la materia prima, le bucce dell’uva.

L’ironica drinklist del brand – che ha visto il lancio di (S)negroni, (S)paloma, Sgrappa Sour, solo per citarne alcuni – si amplia oggi con l’abbinamento di Sgrappa al caffè, reinterpretando in una chiave inedita due grandi classici, l’internazionale ed elegante Espresso Martini e il Caffè corretto, simbolo dell’autentica e sincera convivialità italiana.

I NUOVI SIGNATURE COCKTAIL
Rivisitazione di uno dei cocktail più amati nel mondo della mixologia, l’Espresso (S)martini racconta l’immaginario cosmopolita e visionario di Sgrappa.

Ideale per accompagnare un brunch, un aperitivo o un dopocena, nell’Espresso (S)martini la Sgrappa miscelata esalta l’aroma deciso del caffè dando origine a un drink dal sapore avvolgente e intenso da sorseggiare in buona compagnia.

Simbolo di una tradizione che coniuga il distillato al caffè, invece, il Caffè (S)corretto è una nuova versione del digestivo fine pasto considerato goliardicamente l’elisir di lunga vita degli Alpini.

Combinando all’inconfondibile essenza dell’espresso l’irriverenza di Sgrappa, il Caffè (S)corretto è una celebrazione del Caffè corretto diventato, in un mondo sempre più frenetico, un rituale con cui riscoprire il piacere di stare insieme, dopo i pasti.

“La drink strategy di Sgrappa punta a esaltare le qualità del prodotto, ma al contempo si pone come un racconto intorno a una visione del brand fortemente legata ai valori del Made in Italy e del buon vivere”, racconta Paolo Dalla Mora, co-fondatore di Sgrappa insieme a Charley Vezza e Maurizio Cattelan. “La nuova proposta parte con l’espresso martini, uno dei più famosi cocktail a livello mondiale, ai primi posti nel ranking del I.B.A. (International Bartender Association) e punta a inserire Sgrappa al momento dell’aperitivo, sostituendo nel espresso martini, la vodka con la grappa”.

La seconda proposta non è un cocktail ma una esaltazione della tradizione del dopo pasto italiano, riportando in auge il Caffè (S)corretto.

Lanciamo queste campagne in Italia, e ci poniamo l’obiettivo di internazionalizzare con dei talent locali in ogni nuovo mercato.

Tendiamo con ironia, non solo il dito, ma tutta la mano ai piccoli e grandi produttori di grappa italiani, per portare questi due modi di bere il nostro distillato più classico nel mondo, come già succede per Pisco, Tequila e Mezcal.

Monkey Shoulder – 100% malt whisky made for mixing

Il whisky Monkey Shoulder della William Grant & Sons nasce per diventare un whisky moderno e rivoluzionario nel mondo della mixology. Il nome Monkey Shoulder – “spalla da scimmia” – si riferisce alla deformazione della spalla cui molti malt men andavano incontro, dopo anni di uso della vanga per rivoltare i cumuli di orzo in fase di germinazione, cioè la pendenza dell’arto verso il basso, come le braccia delle scimmie.

METODO DI PRODUZIONE
Monkey Shoulder è un whisky realizzato con malto al 100% combinando tre Speyside single malt, tutti provenienti da una produzione small batch, assemblando lotti di barili relativamente piccoli.

Basato unicamente su un triplo blend di malti maturati in barili ex-bourbon provenienti dalle tre distillerie di Dufftown di proprietà della William Grant & Sons – Glenfiddich, Balvenie e Kininvie – il whisky Monkey Shoulder è prodotto in small batch con una miscela di volta in volta selezionata da Brian Kinsman, Malt Master di famiglia.

Waterford Cuvée Argot – Irish Single Malt Whisky

La Cuvée Argot viene prodotta a partire da differenti varietà di orzo da più fattorie irlandesi e invecchiata in una combinazione di botti di rovere americano First Fill (57%), rovere vergine americano (19%), rovere francese premium (129%) ed ex-Vin Doux Naturel (23%).

SCOPRI DI PIÙ
Il concetto che sta alla base del progetto Waterford è semplice ma rivoluzionario: produrre un whisky orientato alle materie prime, guidato dal concetto di terroir, e quindi imbottigliamenti Single Farm, derivanti da singole aziende agricole irlandesi, ognuna in grado di produrre un orzo con caratteristiche uniche. 97 farm con 12 varietà diverse di orzo e 19 tipi differenti di suolo.

Ogni singolo raccolto viene maltato separatamente prima di giungere in distilleria.

Hampden – rum ancestrale più ricercato al mondo

In Giamaica, da quasi tre secoli, la distilleria produce un distillato dalle qualità organolettiche uniche, che fino a qualche anno fa non era mai stato degustato come Single Rum.

TRELAWNY – IL GRAN CRU DEL RUM “MIGLIORE DEL MONDO”

Fondata nel 1753, Hampden Estate è una distilleria da sempre conosciuta per avere i migliori appezzamenti di terra dell’isola: Hampden si trova infatti nella regione di Trelawny, dove all’inizio del XIX secolo erano presenti più di cento piccole tenute con le loro distillerie.

In quello stesso periodo la Hampden Estate sviluppò una tecnica estremamente complessa per la produzione di rum aromatici con livelli molto elevati di esteri, presto adottata da altre distillerie locali.

Eppure, per oltre due secoli e mezzo, Hampden non aveva mai messo in vendita i propri rum imbottigliati come Single Rum, dal momento che storicamente ha sempre fornito i suoi liquidi straordinari solo per la composizione di blend e aromi.

Proprio per questa ragione può essere considerata il tesoro nascosto del mondo del rum, così come la sua può essere considerata la storia stessa del rum, risalente a quando questi ultimi erano utilizzati esclusivamente nella composizione di altri liquori, di amari o, nel caso di Hampden, anche in profumeria.

UN AROMA UNICO AL MONDO

Il fatto che Hampden venga considerata la migliore distilleria al mondo dipende anzitutto da alcune ragioni oggettive che riguardano il suo processo di produzione.

I 4 pilastri fondamentali su cui esso si basa sono: la qualità dell’acqua, proveniente da una sorgente che sgorga a pochi chilometri dalla distilleria nel cuore della Cockpit Country; la fermentazione spontanea con tecniche ancestrali, con lieviti indigeni che lavorano per periodi molto lunghi, generando quegli esteri responsabili dell’incredibile carica aromatica finale; la distillazione, che dura circa 7 ore, in alambicchi discontinui double retort di rame, di cui uno risalente al 1960; l’invecchiamento, che avviene rigorosamente in clima tropicale, dove 7 anni equivalgono a circa 25 di maturazione in clima Continentale, solitamente in Europa; sugar free, per nessun rum è prevista l’aggiunta di zuccheri prima dell’imbottigliamento.

Si tratta di un metodo di produzione tramandato secolo dopo secolo, per cui è anche uno dei più autentici nell’industria mondiale degli spirits.

Ed è grazie a tutto questo che i rum di Hampden sono da sempre famosi e ricercati per il loro alto livello di esteri, tanto che la sua fragranza potrebbe essere assimilata a un flavor: non a caso è ancora oggi utilizzata perfino in profumeria, come essenza vera e propria.

L’IMBOTTIGLIAMENTO ENTRATO NELLA STORIA DEL RUM

Essendo quindi stato venduto per oltre due secoli esclusivamente in bulk per essere utilizzato in piccole dosi nei blended rum, incredibilmente prima del 2018 Hampden non aveva mai imbottigliato il proprio rum.

Esistono ben 8 marks di Hampden, variazioni sul tema in base alle materie prime e alle diverse tecniche di fermentazione usate.

È stato grazie alla caparbietà di Luca Gargano, Presidente di Velier, che si è arrivati alla collaborazione con Velier, appunto dal 2018, quando Hampden ha cominciato a mettere in bottiglia Single Rum, indicando i vari ‘marks’, con le loro peculiarità specifiche.

Così, dopo ben 250 anni di gloriosa storia, il primo imbottigliamento di Hampden ha finalmente visto la luce.

Da quel momento, tra gli imbottigliamenti ufficiali con il marchio Hampden, realizzati in co-bottling con Velier, non sono mancati nemmeno ambiziosi esprimenti, come Hampden Pagos: il primo tentativo in assoluto nel mondo del rum di invecchiamento integrale in botti ex-Sherry, che ha segnato anche l’inizio di una nuova era nella lunga e gloriosa storia di Hampden.

IL CORE RANGE

Hampden Estate OWH 8 yo
Composto dal singolo mark “OWH” imbottigliato senza nessun additivo, nessun colorante, ma soprattutto nessuna aggiunta di zucchero, è invecchiato 8 anni nella warehouse della distilleria. OWH, che sta per Outram W. Hussey, è uno dei marks più recenti di Hampden, creato dalla famiglia Hussey nei primi anni 2010. È il mark più leggero, ma ha già un’espressione aromatica fedele allo stile Hampden.

Hampden Estate HLCF Classic Overproof
Prodotto esclusivamente a partire dal mark “HLCF”, che significa Hampden Light Continental Flavored, include rum ad alta concentrazione di esteri, vale a dire dai 400 ai 600 gr/hlpa. L’HLCF può essere considerato la soglia per i profili di esteri più elevati, anche se conserva un profilo complessivamente equilibrato.

MIXOLOGY
Jamaican Mule
Miscelare in un tumbler alto colmo di ghiaccio 35 ml Hampden Estate HLCF Classic Overproof e 100 ml Ginger Beer Fever-Tree, guarnire con una fetta di lime.

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