Una Birra contro il mal di testa?

birra analgesico

La Scienza si è espressa sulle proprietà analgesiche della birra, se usata con parsimonia e….testa!

L’Era moderna ha portato a una lunga serie d’innovazioni che hanno migliorato la qualità della vita di tutti noi: dallo sviluppo tecnologico a quello scientifico le civiltà attuali hanno risentito di un benessere senza precedenti nella Storia.

Basti pensare che nella prima metà del 900 l’aspettativa di vita era 43 anni per la donna e 42 per l’uomo; in questi ultimi decenni la qualità della vita è così migliorata che l’età media è addirittura raddoppiata.

Il rovescio della medaglia di questo wellness sono gli aumenti di diverse patologie che rientrano nella categoria dei dolori cronici (fibromialgia, artrosi, nevralgie, esiti da trauma etc).

La naturale conseguenza a queste cronicità è un consumo (in certi casi anche abuso) maggiore di farmaci analgesici (paracetamolo), FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e anticonvulsivanti (gabapentin, pregabalin, carbamazepina e valproato sodico).

E se un elemento naturale come la birra potesse sopperire, almeno in parte, all’uso di questi farmaci sintetici?

A sostenere questa tesi è uno studio pubblicato sulla rinomata rivista medico-scientifica The Journal of Pain.

Stando alla ricerca, 2 bicchieri di birra sono sufficienti per avere effetti maggiori di quelli del paracetamolo sul sistema nervoso centrale (SNC) e su quello periferico (SNP); l’azione dell’alcool agisce sul dolore stimolando il sistema limbico del cervello che regola le sensazioni di piacere e dolore.

Fautori della scoperta i membri di un team di ricercatori dell’Università di Greenwich che hanno studiato e documentato il potere analgesico della birra, in grado di agire sulla soglia del dolore se il contenuto alcolico nel sangue (BAC) viene innalzato dello 0,08%.

Per il team una moderata quantità di alcool ha un effetto simile a quello dei farmaci oppiacei, utilizzati anche dai malati terminali.

Bisogna però stare attenti.

Come sostiene il dott. Alan Manevitz, psichiatra del Lenox Hill Hospital a New York City, il consumo cronico di alcool può peggiorare il dolore, e l’astinenza da alcool spesso aumenta la sensibilità al dolore.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce pertanto di non eccedere nemmeno con interventi antidolorifici alternativi, anche se in apparenza, meno dannosi.

Il rischio maggiore nei pazienti con problematiche croniche è la dipendenza dai farmaci, ma anche da alcol.

Per questo motivo ascoltare SEMPRE il proprio medico è il primo passo per una qualità di vita accettabile.

La birra non deve sostituire la Medicina, questo è chiaro, semmai può essere un supporto estremamente piacevole…se usata con moderazione.

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