BREAD-ALE

Una tendenza contro lo spreco. Bread Ale: dal “pane alla birra” alla “birra al pane”.

Quando nelle nostre dispense si accumulano scarti di pane per qualche giorno, polpette e polpettoni riescono a conciliare la buona cucina con la necessità e il buonsenso di non sprecare il cibo.

Immaginiamo per un secondo quanti panini e filoni possano avanzare in un supermercato o in una panetteria, nell’arco di una sola settimana, considerando che il pane è un prodotto consumato giornalmente, ma solo se fresco e fragrante.

Nasce da qui l’idea di riutilizzare questi eccessi di produzione nella creazioni di birre che favoriscono l’economia circolare, senza rinunciare alla qualità.

Queste particolari birre, in realtà, affondano le loro radici in tempi molto lontani.

Furono i babilonesi, molto probabilmente, i primi a sperimentare preparazioni brassicole con ingredienti simili a panificati, in cui questi ultimi andavano a sostituire la gran parte del malto d’orzo necessario alla produzione birraia.

Numerosi sono i birrifici artigianali, tra cui anche gli italiani, che hanno iniziato a confrontarsi con questo “nuovo” modo di fare birra. Ecco alcune delle birre di pane che abbiamo trovato interessanti e gustose… da farci la scarpetta!

Il primo esperimento, su scala, nasce nella capitale inglese grazie all’associazione Feedback.

Si tratta di un ente no profit impegnato nella lotta contro lo spreco alimentare, una delle prime realtà a cimentarsi nella creazione di birre di pane.

La deliziosa Toast Ale che hanno ottenuto è diventata emblematica del loro scopo associativo, simbolo di un riciclo creativo e “gustoso”.

Tra i primissimi in Italia a cimentarsi nella realizzazione delle Bread Ale sono stati i giovani imprenditori piemontesi della start up Biova, espressione concreta di un progetto di economia circolare.

Biova è il nome preso in prestito da un classico pane regionale di tradizione contadina.

Grazie alle collaborazioni con i panificatori locali, Birra Biova utilizza per ogni cotta ben 150 chili di pane; pensate inoltre che ogni 2500 litri di birra Biova prodotta si risparmiano 1365 chili di CO2 all’ambiente! Ad oggi sono tre le tipologie di birra ottenute: la Bread Kölsch, la Bread IPA e la Bread Cream Ale.

Tre stili che presentano come elemento comune una nota sapida data dalla tipologia di pane utilizzato.

Birra Biova è sempre e comunque una birra fresca di buon sapore, disponibile anche online su Winelivery.

Quando il recupero delle eccedenze alimentari, si affianca ad un recupero anche di natura sociale, il progetto assume delle connotazioni non solo di interesse economico, ma anche umano.

È il caso di RecuperAle, una birra artigianale prodotta dai detenuti del carcere di Rebibbia, all’interno del quale uno dei percorsi di reinserimento è quello operato da Birra Vale la Pena.

Grazie ad una campagna crowdfunding e all’operato delle onlus Semi di Libertà ed Equoevento, è nata una bread ale che già nel progetto di tre anni fa prevedeva due linee, una pale ale dalle evidenti note di crosta di pane, di corpo sostenuto, e una bassa fermentazione sullo stile delle Pils, rinfrescante e più facile da bere.

Anche al centro dell’operato del Comitato Pollicino di Belluno vi è la solidarietà, oltre al riutilizzo degli scarti.

Prendendo spunto dall’omonima fiaba di Perrault, il Comitato, in collaborazione con La Baita Mussoi e il panificio Bertagno, fa preparare al birrificio Acelum la deliziosa Pane Ale.

Il ricavato di questa birra in stile inglese (come evoca il nome) di cinque gradi ad alta fermentazione, viene destinato a circa una settantina di bambini ospitati dalla struttura di Pollicino a Petrosani, in Romania.

La birra (5 euro) viene abbinata ad un panino speciale, creato da Patrik del Panificio Bertagno e con la farcitura ideata da Igor Picozzi, preparato dallo staff della Baita: una ciabatta ripiena di chili di carne non troppo piccante e una salsa ai frutti di bosco.

Tra novità e tendenze, ispirazioni internazionali e diete sempre diverse, il pane resta un alimento di indiscutibile presenze sulle tavole italiane.

Questo, affiancato alla crescita dei consumi di birra e alla forte avanzata dei birrifici italiani sulla scena mondiale brassicola, assicura un connubio di due elementi identificativi della nostra cultura.

La Birra di pane è, nella nostra visione, un perfetto esempio di come eccellere nella creazione di un prodotto di qualità, fortemente connesso alla nostra capacità di ridare vesti nuove ad un qualcosa che sarebbe destinato allo scarto, allo spreco.

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