Cesare Assolari – “Officier de l’Ordre de Leopold”

Cesare Assolari – “Officier de l’Ordre de Leopold” all’Ambasciata del Belgio
presso la Santa Sede – Roma

Alla presenza di molti invitati provenienti dal Belgio e da vari parti d’Italia, Venerdi 1 Ottobre alle ore 19,00, presso l’Ambasciata del Belgio – Santa Sede, ha avuto inizio la cerimonia di nomina del Gran Maestro-Ambasciatore Cesare Assolari a OFFICIER DE L’ORDRE DE LEOPOLD.

Questa decorazione, che è il più alto dei tre ordini nazionali del Belgio, è destinato alle persone che, con il loro contributo culturale, hanno dato pregio al Regno del Belgio.

Cesare Assolari di Presezzo, dopo essersi diplomato all’Istituto Alberghiero di Stato di San Pellegrino, si è recato all’estero, prima in Francia a Parigi, dove per oltre due anni ha studiato e lavorato, per poi essere trasferito dalla stessa società a Londra.

Rientrato in Italia, trova lavoro nel campo della moda.

Nel 1990, in Città Alta a Bergamo, crea il “Papageno Pub”, per la gestione e divulgazione delle birre Belghe.

Nel 2000 viene nominato Ambasciatore delle birre Belghe in Italia.

Conclude la sua carriera di esperto di birra tradizionale Belga con questa ultima nomina ad opera della Casa Reale Belga.

Dopo il discorso di nomina effettuato da S.E. l’ Ambasciatore Patrick Renault, il neo eletto membro dell’ordine ha letto questo messaggio: “S.E. Ambasciatore Patrick Renault – S.E. Mons Dirk Smet, Autorità presenti, Cavalieri Sossons d’Orvaulx:Sono molto grato della vostra presenza in questo giorno, dedicato alla mia nomina a Officier del l’Ordre de Leopold, e vi ringrazio vivamente.

Il mio pensiero e un sentito ringraziamento vanno alla mia famiglia, a tutti gli amici e alle persone che, in trent’anni di attività, mi hanno aiutato a scoprire e a conoscere la storia della cultura dell’arte brassicola Belga.

Sì, dico “arte”, perché non c’è Paese al mondo che non abbia dedicato anni di ricerche in questo campo con amore e vera professionalità. “Arte” spesso tramandata da Padre in figlio orgogliosamente.

La birra belga, non è una semplice birra, ma un alimento che rappresenta l’identità e la cultura di un intero Paese.

Un Regno, quello belga, che da decenni organizza il più bel festival della birra al mondo, in una storica piazza di Bruxelles: la Grand’ Place, dove in pochi giorni migliaia di persone possono degustare le birre Belghe nei loro bicchieri originali in vetro, in tutta armonia e sicurezza: “lo Week End de la biere”.

Nel 2017 questa bevanda è entrata nel novero delle celebrità come Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, per la sua diversità impareggiabile nell’arte brassicola mondiale.

In questo giorno, per me memorabile, desidero ricordare alcune delle birre tradizionali del Belgio, come le Lambic/Gueuze, prodotte con la fermentazione spontanea nella zona del Payottenland, insieme alle birre Kriek e Framboise.

E le Oud Bruin, prodotte con il sistema della fermentazione mista nella zona fiamminga del Belgio. Le Ale, prodotte con il sistema dell’alta fermentazione, ma rifermentate in bottiglia.

Le birre dei monaci Trappisti, Cistercensi Norbertini/Promenstartensi e Benedettini.

Desidero altresì ricordare e ringraziare alcuni amici Belgi, che per vari motivi non hanno potuto essere presenti a questo evento, perché la loro amicizia e professionalità hanno contribuito a farmi raggiungere traguardi importanti: il Presidente e Direttore generale della Confederazione dei Birrai Belgi, Dott. Michel Brichet e Jan de Brabanter; il Barone Fedrerick Van der Kelen; Pere Lode, abate del monastero di Orval, ora Vescovo di Gand; Frère Xavier, economo/priore dell’abbazia N.D. d’Orval, con il suo direttore Philippe Henroz; Michel e Philippe Moortgat; il Prof. François de Harenne, della nobile casata De Herenne/Colin/Wauters; l’amico Charles Leclef; i monaci di Westvleteren, Westmalle, Rochefort, Tongerlo, Grimbergen, e Chimay.

Concludo ricordando l’Ambasciatore e amico John Cornet d’Elzius, che con grande entusiasmo ha provveduto a trasmettere gli atti della mia nomina a Bruxelles.

Termino ricordando questi tre motti a me molto famigliari: L’ unione fa la forza; Una birra fatta con sapienza si beve con saggezza; Fate sempre il bene attorno a voi con il cuore ed amicizia. Grazie”.

 

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