Peroni diventa giapponese

La nipponica Asahi acquisisce Birra Peroni, Meantime e Grolsh da Ab InBev, costretta a cedere i tre marchi in seguito alla maxi fusione con SabMiller. L’accordo sarà perfezionato nella seconda metà del 2016.

A quasi 170 anni dalla sua fondazione, Peroni cambia (ancora) bandiera e diventa giapponese: il colosso belga-brasiliano Ab InBev cede alla multinazionale Asahi Group Holdings, assieme all’inglese Meantime e alll’olandese Grolsch, la storica birra italiana.
La cessione dei tre marchi si è resa necessaria in seguito alla maxi fusione tra Ab InBev e un altro colosso mondiale del beverage, la britannica SabMiller, che a sua volta aveva rilevato Peroni nel 2003. Per ottenere l’approvazione delle autorità garanti della concorrenza che puntano a evitare posizioni monopolistiche da parte un singolo attore, Ab InBev già a inizio dicembre si era impegnata cedere i tre marchi.
L’accordo con la multinazionale nipponica sarà perfezionato solo quando sarà completata anche l’acquisizione di SabMiller da parte di Ab InBev, ovvero – secondo le previsioni – nella seconda metà del 2016. Non è noto il valore della transazione, anche se nei mesi scorsi Ab InBev aveva fatto sapere di aver ricevuto un’offerta per 2,55 miliardi di euro per il pacchetto completo.
Per Asahi si tratta della maggiore acquisizione di sempre, che dovrebbe permettere al gruppo di espandersi in Europa. Di contro i tre brand europei sbarcheranno per la prima volta nel paese del Sol Levante.

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